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Chiesa dei SS: Gervasio e Protasio in Baveno

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L’attività di estrazione e lavorazione del granito, che ha così profondamente segnato le caratteristiche e lo sviluppo della zona, sembra aver avuto degli inizi storicamente abbastanza determinabili. Fino al medioevo in tutte le opere rilevabili nella zona di Baveno c’è una netta e a volte quasi esclusiva presenza di gneiss derivante dai massi erratici (“trovanti”) e di “bocce” da fiume. Si tratta di materiali pressoché direttamente presenti proprio laddove era necessario costruire le opere, riducendo così enormemente i problemi di escavazione e trasporto.
La chiesa dei SS. Gervasio e Protasio, che era già documentata come pieve nei secc. X e XI, con i suoi rimaneggiamenti in epoche successive e con le opere annesse, costituisce una testimonianza dell’evoluzione storica dell’estrazione e della lavorazione del granito Rosa di Baveno.
Periodo ottimale per la visita:Tutto l’anno.
Descrizione
Tempo necessario per la visita:30 minuti.

Baveno: la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio.

 

Particolare del campanile della chiesa dei santi Gervasio e Protasio

 

Le colonne in granito Rosa del Battistero posto a fianco della chiesa

 
Descrizione specifica del manufatto:
L’originale chiesa romanica già documentata come pieve nei secc. X e XI, fu consacrata nel 1343 ma ha subito poi molti rimaneggiamenti nel Seicento e nel Settecento. La facciata originale a capanna è in gran parte conservata, anche se con evidenti rimaneggiamenti. Pregevole il portale con capitelli decorati con motivi diversi tra loro. L’interno è navata unica con sei cappelle laterali risalenti al Seicento. Di particolare interesse alcuni affreschi di epoca precedente, ben recuperati e conservati sotto al rifacimento di epoca barocca. E’ da sottolineare che nel paramento murario sia della chiesa sia del campanile annesso, il granito rosa non ha alcuna importanza, essendo limitato ad alcuni blocchetti inframezzati ad altri tipi litologici (soprattutto gneiss dei massi erratici e “bocce” di fiume e materiale riconducibile a Pietra d’Angera), a testimonianza che l’estrazione e la lavorazione sistematiche del granito rosa sono avvenute solo successivamente. A questo proposito è interessante notare il portico secentesco che precede il battistero posto accanto alla chiesa le cui quattro colonne sono in granito rosa, così come le colonne del portico delle cappelle della Via Crucis, di epoca ben successiva al corpo di base della chiesa. Sulla parete Sud-Est della chiesa è presente una meridiana risalente al XVIII-XIX secolo e restaurata nel 1990.
Bibliografia:
Aa.Vv., Ossola di pietra nei secoli, Antiquarium Mergozzo, 1978
Agenzia Promozione turistica Locale, Lago Maggiore e lago di Mergozzo- Luoghi Sacri, Luoghi d’Arte, Regione Piemonte, 2003.

A cura di: Claudio A. Vicari