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Il granito Verde di Mergozzo

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Il plutone di Montorfano non è costituito esclusivamente di granito bianco. Esiste, sul versante ovest, anche una massa di cosiddetto “ Granito Verde di Mergozzo” che è completamente circondato dal granito Bianco.

Granito Verde di Mergozzo.

 

Mergozzo: il monumento ai Partigiani, realizzato in granito Verde.

 

Portale in granito Verde di Mergozzo, opera di A. Vicari.

 
Descrizione specifica del manufatto:
La tonalità dominante è il verde dovuta a biotite cloritizzata. A volte presenta anche picchiettature rosse dovute a quarzo rossiccio. La colorazione comunque non è omogenea perché sono frequenti sacche e vene ricche in quarzo e clorite. Attualmente l’unica cava che era in attività ha smesso l’estrazione. Sul lato ovest del Montorfano è ancora visibile la cava con la grande discarica del detrito di scarto dovuto all’estrazione con l’antiquato metodo ad esplosivo.
Il granito Verde è stato utilizzato per alcune opere importanti quali l’hotel Principi di Piemonte a Torino e scale della Stazione Centrale di Milano.

Caratteristiche tecniche:
massa volumica: 2540 kg/mc
coefficiente di imbibizione: 0,302%
resistenza a compressione: 203 Mpa
resistenza dopo gelività: 196Mpa
resistenza a flessione: 12 Mpa
resistenza all’urto: 69 cm
usura relativa per attrito (coeff.): 1,13
Aspetti storici:
C’è la segnalazione di una macina manuale databile al XIII sec. ritrovata a Turbigo che, a giudizio dell’autore della segnalazione sarebbe in granito Verde di Mergozzo. Il dato contrasta un po’ con il fatto che la scoperta e la lavorazione del granito Verde risulta, secondo le testimonianze, molto più recente di quella del granito Bianco.
Bibliografia:
AAVV, Ossola di pietra nei secoli, Antiquarium Mergozzo
Società Geologica Italiana, Le Alpi dal Monte Bianco al Lago Maggiore, BE-MA editrice, 1992
MIRA BONOMI, Macina manuale del XIII sec. a Turbigo (Mi), in Sibrium, vol. X, 1970, pa. 401 e sgg.

A cura di: Claudio A. Vicari.