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Alpe Colle (Itinerario arca).

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L’Alpe Colle è uno degli alpeggi del comune di Oggebbio situato a 1238 m d’altitudine tra monti Morissolo e Spalavera, sulla strada Cadorna. Vi si trova un monumento dedicato a ad alcuni partigiani, caduti ivi il 23.7.1944, a tutti i componenti della brigata “Cesare battisti” caduti sulla strada del Vadàa e alla popolazione che ha partecipato alla Resistenza.
Periodo ottimale per la visita:Da marzo a ottobre.
Tasso di difficoltàTuristico
Descrizione
Descrizione Specifica del luogo:
La piazza della fontana di Colle si trova all’incrocio fra la strada carrozzabile che sale da Intra, attraversando Premeno-Manegra-Piancavallo, la strada carrozzabile che proviene da Trarego e la strada sterrata che proviene da passo Folungo. L’alpeggio è disposto poche decine di metri più in basso, sul versante sud. Sul piazzale in estate è aperto un punto informazioni della Comunità Montana Alto Verbano, dove si trovano guide, cartine e si possono affittare le mountain bike.
Qui si trova un monumento recante due lapidi, una a ricordo di Marino Ferrari, I. Trelanzi, A Rigamonti, Viktor Seleputkin, caduti a Colle il 23 7 1944 e di tutti i partigiani della brigata “Cesare battisti” caduti sulla strada del Vadàa, l’altra lapide è dedicata alla popolazione delle valli che contribuì alla lotta partigiana.
Aspetti storici:
Il 23 luglio 1944 una squadra della “Cesare Battisti” viene sorpresa da una truppa nazista. Con i partigiani c’è un ragazzo, Marino Ferrari, di tredici anni, che accompagna il mulo preso in prestito per il trasporto di alcuni materiali. I nazisti non lo risparmiano, uccidendolo insieme a due partigiani, Aleandro Rigamondi e Luigi Trelanzi. Un terzo, il partigiano di orgine sovietica Viktor Selpukin, muore dissanguato poco dopo, sulla Spalavera.
Narrazioni:
“23 luglio 1944 – A Colle tre camionette tedesche piombano alle spalle di una squadra della Battisti in trasferimento. Cadono tre partigiani e un ragazzo di 13 anni. […] Un partigiano, prigioniero sovietico evaso dalla Germania, muore dissanguato dalle ferite, dopo aver resistito per due ore”, Nino Chiovini, I giorni della semina, Vangelista, 1995, p. 106.
Bibliografia:
L’Alto Verbano. Ambiente, itinerari, cultura, Comunità Montana Alto Verbano – Tararà, Verbania, 1998
Conoscere la Val Grande, l’Alto Verbano e la Valle Intrasca, Istituto geografico De Agostini, Novara, 1990

A cura di: Canzian Marcella