Vie
Temi
Territorio

Cerca:


Inverno - Sirio del Cane Maggiore vista da Belgirate (lungolago)

 Scarica la mappa
Il Cane Maggiore, uno dei cani da caccia di Orione, contiene Sirio, la stella più luminosa del cielo e anche una delle più vicine trovandosi ad una distanza di 8,6 anni luce. Essa è venti volte più luminosa del nostro sole, è di colore bianco, ma forse non è sempre stato così. Sirio è una stella doppia (Sirio A e B) difficili, però, da vedere separate, a causa della loro vicinanza e della brillantezza di Sirio A rispetto Sirio B.
Periodo ottimale per la visita:Il cielo invernale da dicembre a marzo.
Tasso di difficoltàTuristico
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione

Sirio della costellazione del Cane Maggiore.

 

L'accesso al punto di osservazione del lungolago di Belgirate.

 

Punto di osservazione: lungo lago di Belgirate.

 
Descrizione specifica del manufatto:
Nelle notti invernali alzando gli occhi al cielo, è impossibile non rimanere colpiti dallo scintillio vivacissimo di una stella dallo splendido colore bianco. Si tratta di Sirio la stella più brillante di tutta la volta celeste. La nota nana bianca Sirio B fu scoperta da Alvan G. Clark mentre effettuava dei test con una lente di 46 cm. La sua presenza era già stata segnalata nel 1835, ma nessuno era riuscito a vederla prima di Clark. La compagna (magnitudine 8,5) è molto difficile da vedere per la vicinanza della brillante primaria; il periodo orbitale è di 50 anni  e la distanza tra 3,7 e 11,4 secondi d’arco. La massima vicinanza è stata raggiunta nel 1974, mentre la massima separazione si è avuta nel 1996. Per osservare Sirio è necessario disporre di uno strumento di almeno 20 cm di diametro,  quando la stella è al meridiano e l’aria è calma ed   estremamente stabile.La stella Sirio, inserita nella costellazione del Cane Maggiore, ha il suo culmine alle 22 del 7 febbraio.
Aspetti storici:
Data la sua brillantissima luce non è una sorpresa che Sirio sia stata inserita in molti antichi cataloghi astronomici di varie culture. A partire dagli Egizi, che collegavano il suo sorgere eliaco alle benefiche inondazioni del Nilo, possiamo ritrovare.molte citazioni di Sirio sia in autori greci che romani. In tempi recenti un fatto curioso ha attirato l’attenzione degli astronomi: molti autori antichi associavano, in modo inequivocabile, al nome di Sirio l’attributo “rossa”. Tale definizione è rintracciabile in Orazio e Seneca, ma se per questi scrittori si può pensare ad una “licenza poetica” è veramente singolare che Tolomeo, il grandissimo astronomo, inserisca Sirio tra le stelle di colore rosso. Il possibile cambio di colore di Sirio è un problema dibattuto: nessuna teoria prevede, infatti, che una stella possa cambiare così rapidamente il proprio colore in meno di duemila anni.Recentissime ipotesi sostengono che il cambiamento di colore non vada attribuito alla stella stessa, ma al frapporsi tra noi e Sirio di una piccola nube di polvere interstellare, che avrebbe così arrossato la sua luce.
Connessione ad altri temi:
Le incisioni rupestri sulle alture del Lago Maggiore
Bibliografia:

1. Sanford J., Costellazioni guida all’osservazione del cielo,  Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1991
2. Lamberti C., Osservare il cielo stelle e costellazioni Fabbri Editore, Milano, 1998
3. Foto -  Brunier S.,  Il grande atlante delle stelle,Rizzoli-Larousse Editore, 2003

A cura di: Carlo Ramoni