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Approfondimento La filatura ex Cucirini

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Nell’800 Intra era chiamata la Manchester d’Europa in virtù del fatto che la sua area urbana era caratterizzata da insediamenti industriali per la lavorazione del cotone. Lo sviluppo delle attività produttive ebbe un’impennata quando si intravide la possibilità di trarre vantaggio dall’energia idraulica per azionare meccanicamente più telai di cardatura; Si passò dalla produzione artigianale, alla produzione industriale.


<< Così nel 1808, come ricorda una semplice lapide al n° 23 di via Ceretti, l’italia aveva in Intra quella che si ritiene la prima filatura meccanica del cotone>>.(2)


 Ciò portò alla progettazione e costruzione delle “rogge”, veri e proprie canalizzazioni di acqua proveniente dal S. Bernardino e dal S. Giovanni che permettevano di convogliare le acque fino alle pale idrauliche che azionavano i telai attraverso ingegnosi sistemi, di cinghie, ruote e alberi di trasmissione del moto idraulico a moto meccanico.


 


Lo stabilimento Cucirini Cantoni Coats s.p.a. di Renco era uno di questi.


Era una cotonificio di  filatura, tintoria e candeggio.

Lo stabilimento, che sorse intorno alla prima metà del XIX secolo lungo il S

Bernardino, ad opera d Pietro Taglioni,  era specializzato nelle fasi di candeggio e tintoria del cotone; per queste lavorazioni erano  fondamentali  l’uso di abbondanti quantità d’acqua corrente e un alto potere sbiancante dell’acqua, caratteristiche di tale torrente, elogiate dal Moriggia nel 1603, nel confronto con il limitrofo torrente S.Giovanni situato ad  Oriente di Intra.


<< ….. le acque di questi due fiumi sono di diversissima qualità, onde quello dalla parte Orientale è nocivissimo a chi ci entra dentro, e quel poi che è alla parte Occidentale è salutifero, e ha molte virtù, e massime a quelli che patiscono ulcere nelle gambe>> (3).


In realtà le caratteristiche chimico-fisiche   acque dei due torrenti sono simili.    


 Nel 1895 la Ditta venne ceduta al Cotonificio di Trobaso insieme allo stabilimento del Maglio. Nei primi decenni del XX secolo ci furono la costruzione di nuovi locali per la preparazione e per la carderia e gli   ampliamenti del reparto di tintoria e dei magazzini. Nel 1911 venne utilizzata una caldaia a vapore, sostituita, poi, da una a nafta.

Nel 1922 la Cucirini di Trobaso rilevò lo stabilimento di Renco, che nel giro di pochi anni fu assorbito dalla Cucirini Cantoni Coats che possedeva tre stabilimenti in Verbania con 1300 dipendenti. Fu necessaria una nuova organizzazione della produzione che si articolava su più sedi con diversi passaggi del prodotto per effettuare le lavorazioni di cardatura, di filatura, di torcitura, di candeggio, di tintura e di fissaggio. Per questa irrazionale organizzazione si determinò la chiusura dello stabilimento tra il 1963-1964. Nel 1981-82 la fabbrica fu riordinata e divisa in lotti da assegnare alle ditte artigiane.     

La filatura ex Cucirini a Verbania Trobaso.

 
Bibliografia:

Amico torrente, I.T.I. L. Cobianchi, S.M.S. S. Quasimodo, Terzo Circolo Didattico, a cura di T. Pera e L. Maurizi, Verbania 2004.

Sutermeister Cassano V., Carlo Sutermeister tra Intra e Val Grande p.p 44, Alberti Libraio Editore, Verbania 1992

A cura di: Carlo Ramoni