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Nell’800 Intra era chiamata la Manchester d’Europa in virtù del fatto che la sua area urbana era caratterizzata da insediamenti industriali per la lavorazione del cotone. Lo sviluppo delle attività produttive ebbe un’impennata quando si intravide la possibilità di trarre vantaggio dall’energia idraulica per azionare meccanicamente più telai di cardatura; Si passo dalla produzione artigianale, alla produzione industriale.


<< Così nel 1808, come ricorda una semplice lapide al n° 23 di via Ceretti, l’italia aveva in Intra quella che si ritiene la prima filatura meccanica del cotone>>.(2)


 Ciò portò alla progettazione e costruzione delle “rogge”, veri e proprie canalizzazioni di acqua proveniente dal S. Bernardino e dal S. Giovanni che permettevano di convogliare le acque fino alle pale idrauliche che azionavano i telai attraverso ingegnosi sistemi, di cinghie, ruote e alberi di trasmissione del moto idraulico a moto meccanico. A Verbania Trobaso, in posizione un po’ decentrata rispetto a Intra sorse  un importante stabilimento per la filatura del cotone. Era situato  in prossimità della riva del torrente S. Bernardino, dove esisteva un antico maglio funzionante grazie ad una roggia che era utilizzata


dalla fabbrica e che venne successivamente ampliata.


Fu costruito nel 1842 ad opera dei fratelli Muller. Le fasi di lavorazione consistevano nella preparazione del cotone (battitura, cardatura, stiratura, pettinatura, lavorazione ai banchi), rings, binatura, ritorcitura ed asparatura, roccatura.


Nel 1886 lo stabilimento fu acquistato dai Locarni e Calderara, i quali rilanciarono l’industria cotoniera sul mercato nazionale.


Nel 1895 lo stabilimento passò al Cotonificio di Trobaso dell’ingegnere Muggiani e poi, poi nel 1910 alla s.p.a. Unione Manifatture, che possedeva molti altri stabilimenti anche sul territorio lombardo. In seguito ad ampliamenti fu attivata la fase di ritorcitura ed il numero degli operai raggiunse i 600, che, però, dopo la crisi del 1968 si ridussero a 400 e nel 1975 lo stabilimento venne chiuso definitivamente. Dopo qualche anno fu acquistato da ditte produttrici di tappeti per bagno, Alba Italia e poi Saniflor. Adesso è uno dei pochi  stabilimenti utilizzati a fini industriali.



L'ingresso dell'ex Unione Manifatture, oggi sede di attività artigianali.

 
Bibliografia:


Amico torrente, I.T.I. L. Cobianchi, S.M.S. S. Quasimodo, Terzo Circolo Didattico, a cura di T. Pera e L. Maurizi, Verbania 2004.
 



Sutermeister Cassano V.,

Carlo Sutermeister tra Intra e Val Grande p.p 44, Alberti Libraio EditoreVerbania 1992

 



Frigerlo L. Archeologia Industriale di Verbania

Alberti Libraio Editore, Verbania
 

A cura di: Carlo Ramoni