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La strada militare del Monte Carza

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Il sistema difensivo attestato sulle cime che segnano la dorsale che da Colle raggiunge il Monte Carza, proseguendo, poi, per cresta  fino alle Cime d’Ologno e Pianbello,  costituiva la linea militare  più avanzata verso il confine svizzero.


Sulla cresta sono visibili le tracce di vecchie postazioni militari, mentre la sottostante strada da Colle a Trarego, ora completamente asfaltata, costituiva la via di collegamento per assicurare i rifornimenti delle truppe al coperto  dei monti sovrastanti essendo situata al di sotto delle postazioni più elevate.


Una vecchia strada militare, non asfaltata, risale, sopra Trarego, il fianco del Monte Carza fino ad una cappella costruita dall’ANA (Associazione Nazionale Alpini), che segna la facile vetta.

Periodo ottimale per la visita:dalla primavera all’autunno.
Tasso di difficoltàTuristico
Descrizione
Tempo necessario per la visita:30 minuti di automobile da Cannero a Trarego e fino alla strada militare sterrata. 3 ore, a piedi, per il circuito completo del Monte Carza.Il percorso dal Monte Carza a S. Eurosia e ritorno, si può effettuare in circa 4  ore.

La cappella della cima del monte Carza.

 

Opere militari sul monte Carza.

 

Vista del monte Carza, si noti la strada Cadorna che taglia la montagna.

 

Vista dal monte Carza. Foto archivio Gianoglio M., Verbania.

 
Descrizione specifica del manufatto:
Il punto di partenza dell’escursione si raggiunge in automobile da Trarego, dopo alcuni tornanti della strada che porta a Colle Uno spiazzo per parcheggiare è situato al bivio con la bella mulattiera militare che conduce verso la vetta incontrando  una grande piazzola per cannoni 149 G (scavata nella roccia) che potevano servire a creare un fuoco di sbarramento sulla rotabile del lago. Da qui un sentierino, a destra, conduce a delle roccette per raggiungere l’altra postazione su un grande spiazzo alla base della parete di roccia, nella quale si apre una galleria. A fianco di essa vi è una cappella costruita dall’ANA, da cui si può scendere verso Viggiona (m. 676) passando per Pian del Pozzo (m. 887), bella radura segnata da un manufatto diroccato che dà il nome al luogo. Da Pian del Pozzo un sentiero ci riporta alla rotabile asfaltata.Sul percorso si incontrano resti di trincea nel bosco e una motta trincerata con sottostante protezione per obici di artiglieria e ruderi di caserma. Usciti sulla rotabile la seguiamo verso l’alto, rifacendo il tratto di strada precedentemente percorso in automobile raggiungendo, così. Il punto di partenza. L’escursione di cresta può iniziare dalla cima del Monte Carza, incontrando una serie di manufatti militari (trincee, ridotte, ricoveri in galleria)  e scendendo verso un ampio piazzale che ospita una casermetta che si aggira fino ad una rotonda scavata nella roccia da cui si dipartono tratti di trincee quasi parallele alla strada sterrata che porta a Cima d’Ologno (m. 1132). Successivamente si raggiunge il Pianbello (m. 1325) per, poi,  scendere fino a Piazza (m. 1048) ove sorge il piccolo santuario di S. Eurosia. Sulla cima del Pianbello si trova la traccia di una postazione circolare per artiglieria. Lungo il percorso si susseguono, talora ancora visibili, resti di vecchie postazioni militari.Da Piazza si ritorna al parcheggio dove è stata lasciata l’automobile percorrendo in discesa la strada Cadorna asfaltata.
Aspetti storici:
Le strade della linea militare furono fatte costruire dal generale Luigi Cadorna, comandante in capo dell’esercito italiano nella prima guerra mondiale e nativo di Pallanza (ora Verbania). Un ampio reticolo di trincee, camminamenti, fortini, gallerie, depositi, ospedaletti, osservatori, postazioni per artiglieria, stallaggi per le salmerie era raggiungibile con strade oggi utilizzate sia per il collegamento automobilistico (nelle zone inferiori del territorio) che per l’escursionismo in quelle superiori.Il lungo anello della “Strada Cadorna” ha inizio a Pian di Sole, sopra Premeno e da qui, con strada ora asfaltata, raggiunge Colle e Trarego.. Questo anello aveva lo scopo di assicurare i collegamenti ed i rifornimenti, al coperto, delle postazioni più avanzate, posizionate in quote più elevate. Il tratto più ardito del percorso parte da Colle e raggiunge, con strada sterrata, l’alpeggio di Archia (ristoro alpino) e Passo Folungo. La strada Cadorna si inerpica ora fino a Pian Vadà, con tornanti ancora ben conservati. Dal Pian Vadà (m. 1836) la strada Cadorna, presenta uno stato di conservazione minore, ma ancora significativo raggiunge la sella tra il Monte Zeda (m. 2156) e il Monte Marona (m  2051) affacciandosi in Val Pogallo. In Val Grande e in Val Pogallo non venne predisposto alcun baluardo, essendo sopravvenuta la fine della guerra. La strada militare, raggiunto il ponte Casletto da Rovegro, venne completata fino a Cicogna nel dopoguerra.Cadorna aveva progettato una rotabile che doveva salire alla Zeda, percorrendo, dopo Cicogna, la Val Pogallo, completando, in tal modo, un’opera di ingegneria militare tra le più audaci e significative delle Alpi.
Connessione ad altri temi:
. Viviani A. – Corbella R.

La Linea Cadorna:Val d’Ossola –Lago Maggiore – Val d’Intelvi – Lago di Como – Valtellina

Macchione Editore –  Azzate (VA) – Agosto 2000.

Bibliografia:
1. Viviani A. – Corbella R.

La Linea Cadorna:Val d’Ossola –Lago Maggiore – Val d’Intelvi – Lago di Como – Valtellina

Macchione Editore –  Azzate (VA) – Agosto 2000.

A cura di: Ramoni Carlo