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Il ponte del Plusc su torrente S.Bernardino

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A fianco del nuovo ponte, realizzato in cemento ed acciaio e percorso ogni giorno da automezzi veloci che attraversano la provinciale che da Trobaso porta a Pallanza, si erge la mole bruna e corrosa del vecchio ponte del Plusc, ormai interdetto al traffico veicolare.
Periodo ottimale per la visita:Tutto l'anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione

Cartolina originale dell'inaugurazione del ponte del Plusc,(1905). Su gentile concessione di Ballinari R.,Verbania.

 

Il ponte del Plusc oggi.

 

Nel 1901 cade il ponte del Plusc in muratura. Nel 1905 verrà inaugurato il nuovo ponte in ferro.

Su gentile concessione di Ballinari R., Verbania.

 

La carpenteria metallica del ponte era all'epoca un aspetto innovativo e tecnologico.I bulloni erano tutti battuti a caldo in quanto non erano filettati.

 
Descrizione specifica del manufatto:
E’ a partire dal 1817, che si hanno le prime testimonianze documentate sull’esistenza di un ponte sul S.Bernardino. All’inizio erano in legno,destinati al transito di persone e animali, poi in muratura a più campate. Tutti dovettero sempre lottare con la furia delle piene del torrente ricorrentemente furono travolti. Il 1853, 1872 e il 1901 sono date certe in cui il ponte del Plusc e caduto. Dopo l’ultimo ponte in muratura, caduto nel 1901 venne costruito un ponte diverso, tecnologicamente moderno, ad unica campata, quindi difficilmente aggredibile dalle acque del S.Bernardino. Il ponte resiste da quasi cento anni. I lavori di costruzione iniziarono nel 1904, dopo che vennero definitivamente demoliti i resti del vecchio ponte in muratura, (ancora oggi resiste qualche traccia sulle sponde). Il ponte, su progetto dell’ingegner Grignaschi fu costruito dalla Società Nazionale delle Officine Savigliano,(vedi le due targhe, poste sulle campate al ponte). Era costituito da archi,tiranti, traversini interamente in metallo e tutti imbullonati a regola d’arte. Lungo 67,50 metri. Altezza delle travi nel mezzo del ponte 9 metri. Peso della ferramenta della travata, 170 tonnellate. Il costo complessivo dell’opera fu di lire 107.000. (4) Una struttura diversa, che all’epoca non piacque molto, ma che entrò, pian piano a far parte del paesaggio di Verbania. Dagli anni ’80 è stato interdetto al traffico veicolare, perché non più sicuro per la grande viabilità.Resiste al tempo, ma rimane inutilizzato, troppo oneroso è il suo smantellamento, ma da un lato è un peccato disfarsene; una parte della storia di Pallanza e Intra, ora nell’unico comune di Verbania, andrebbe persa.Come recita un’articolo di Dante Poppi sul settimanale “ Il Verbano”, <<In regione Plusc, il ponte di ferro ormai dimesso sembra un elefante in procinto di afflosciarsi nel cimitero delle vetustà; snobbato dal progresso rimane a far da muto testimone dei sospiri di rassegnazione o di sollievo emessi dai turnisti che, giorno e notte, su di transitavano per recarsi al lavoro. Non bello, si direbbe un attore adatto, suo malgrado, a rivestire un ruolo importante nel teatro dell’assurdo>>.
Narrazioni:
In passato il ponte del Plusc e come altri ponti sul S.Bernardino hanno rappresentato motivo di orgoglio e ritrovato legame tra le comunità di Pallanza e Intra.  << La mattina di domenica 7 maggio 1905, in una giornata splendida, avvenne la solenne inaugurazione del ponte sul S.Bernardino in località Plusc. Tra le personalità presenti c’erano il Sindaco di Pallanza, Ranieri, il Vescovo, il Prefetto di Novara, il Procuratore del Re. C’era anche una moltitudine di persone e “Teresa e Mario” attraversarono il ponte e tra le musiche della banda, imitarono gli altri nella simbolica stretta di mano tra le persone di Intra e Trobaso e dintorni che le attendevano dall’altro versante>>.(3)
Cartografia:

1.   Il piccolo ponte sul San Bernardino, “Il Plusc” , Le Rive, numero 6,   Verbania 1998

 

1.   Foto, Ballinari R., Verbania

 

3. Rossi C.

Gente del Belvedere, pag. 112

Alberti libraio editore – Verbania

 

4. Biblioteca Civica di Verbania, La Vedetta, giornale del 16 maggio 1905.  .

A cura di: Ramoni Carlo