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Estate - La costellazione del Delfino vistada San Bartolomeo di Cannobio

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Il Delfino è una costellazione equatoriale di fine estate posta tra l’Aquila e l’Acquario; per gli osservatori dell’emisfero settentrionale transita in meridiano alle ore 22,00 del 9 settembre. Il Delfino ha l’inconfondibile forma di un piccolo aquilone, con una coppia di stelle più deboli che ne delineano la coda. E’ appena 10° a est della stella Altair, una stella di prima grandezza appartenente all’Aquila, che si osserva nella stessa plaga di cielo.
Periodo ottimale per la visita:Il cielo autunnale  da agosto ad ottobre
Tasso di difficoltàTuristico
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione

La mappa della costellazione del Delfino.

 

Il Delfino nel cielo stellato.

 

Punto di osservazione di S.Bartolomeo di Cannobbio.Un scorcio verso la Svizzera.

 
Descrizione specifica del manufatto:
Il Delfino contiene due piccole nebulose planetarie: NGC 6891, di forma tondeggiante. L’altra è NGC 6905, un oggetto ellittico più esteso ma un poco più debole e con margini non ben definiti. Nel Delfino ci sono anche due ammassi globulari. Il primo, NGC 7006, è uno dei più lontani ammassi globulari conosciuti, posto com’è nello spazio intergalattico a una distanza di 150.000 anni luce.  Appare come una piccola nuvola, più luminosa al centro. Questo ammasso può essere trovato puntando lo strumento su Gamma (g) Delphini e, quindi, attendendo esattamente diciotto minuti senza seguire la rotazione del cielo. L’altro globulare è molto più vicino: NGC 6934, la cui magnitudine totale è nove, appare risolto in stelle, in un telescopio di venticinque cm di apertura. In questa costellazione al confine della Via Lattea ci sono molte stelle doppie. Una delle più vistose è Gamma (g) Delphini. Questa coppia è un ottimo oggetto per piccoli telescopi.Beta ( β) Delphini è anch’essa una doppia, piuttosto stretta, con un periodo abbastanza breve di 26,6 anni.      
Aspetti storici:
Il Delfino è un antica costellazione citata da Tolomeo nel suo Almagesto. Poseidone , dio del mare, pose nel cielo l’immagine di un delfino in segno di gratitudine per l’aiuto avuto dai delfini nel corteggiamento della moglie, la sirena Anfitrite. Alfa (α) Delphini viene chiamata Sualocin mentre Beta (β) viene chiamata Rotanev, l’anagramma di Nicolaus Venator, la traduzione latina di Niccolò Cacciatore, assistente dell’astronomo Giuseppe Piazzi.
Connessione ad altri temi:
Le incisioni rupestri sulle alture del Lago Maggiore
Bibliografia:

1. Sanford J.,Costellazioni guida all’osservazione del cielo,Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1991
2. Lamberti C.,Osservare il cielo stelle e costellazioni Fabbri Editore,Milano,1998
3. Foto - Brunier S.,Il grande atlante delle stelle,Rizzoli-Larousse Editore,2003

A cura di: Carlo Ramoni