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Museo di ricordi rosminiani (Stresa)

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Il museo, che illustra la vita e l’opera di Antonio Rosmini, fa parte del più articolato Centro Studi Rosminiano che, oltre al museo, comprende una biblioteca con altre 100.000 volumi, un archivio e una casa editrice. Presso il Centro si tengono anche convegni e corsi per studiosi di tutto il mondo.
Periodo ottimale per la visita:Periodo di apertura: dal lunedì al venerdì
Orario di apertura: dalle 9.00 alle 12.00
dalle 15.00 alle 18.00
Tariffa ingresso: entrata libera  Indirizzo e recapiti: Centro Internazionale di Studi Rosminiani  Corso Umberto I, 15  28838 Stresa (VB) tel. 0323 30091 fax 0323 31623.
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione
Tempo necessario per la visita:1 ora.

Giardini interni della Villa Ducale.

 

Scrivania nella stanza di Rosmini.

 

La Villa Ducale in cui ha sede il Centro Internazionale di Studi Rosminiani.

 
Descrizione Specifica del luogo:
Il Museo è organizzato su due piani della Villa Ducale. Al suo interno si può trovare tutto ciò che può aiutare a comprendere la vita e l'opera dell'illustre filosofo Antonio Rosmini: carteggi, epistolari, certificati, ritratti (tra cui quello realizzato dal figlio di Alessandro Manzoni che è una copia dell’opera di F. Hayez conservata a Brera), mobili, libri, indumenti e oggetti personali. Tra gli altri vi sono conservati anche l'abito cardinalizio ordinato da Pio IX per Rosmini e mai indossato, le scarpe logore in pelle nera, il rosario proveniente da Gaeta, la penna ed il calamaio di cui fece uso finché le forze glielo permisero. Si può anche visitare la camera in cui Rosmini morì dopo aver passato gli ultimi mesi della sua vita tra lunghe sofferenze.
Aspetti storici:
Quando il palazzo che ora ospita il Museo di ricordi rosminiani fu costruito, attorno il 1770, gli abitanti di Stresa non trovarono nome più adatto che quello di "Casa d'oro" perché agli occhi degli abitanti, per lo più pescatori, contadini e artigiani, questo maestoso palazzo appariva uno splendore. Fu fatto costruire da Giacomo Filippo Bolongaro, uno stresiano ritornato dalla Germania dove, grazie al commercio, aveva accumulato un'ingente fortuna; egli volle questo palazzo sia per riposarsi sia per ricordare ai suoi concittadini quanta strada avesse percorso un uomo intelligente, operoso e determinato.
 L'ultimo erede della famiglia Bolongaro, Anna Maria, invitò Antonio Rosmini nel 1840 a istituire a Stresa delle scuole per la gioventù. Quando Anna Maria morì, nel 1848, lasciò la proprietà al Rosmini in quanto aveva concepito per lui una grande stima. Rosmini passò qui l'ultimo periodo della sua vita e in questo luogo morì nel 1855. Alla sua morte la villa fu acquistata da Elisabetta di Sassonia, duchessa di Genova, la quale ne fece la propria residenza estiva per più di cinquant'anni, fino al 1912, quando morì. Da allora viene comunemente definita a Stresa col nome di "Villa Ducale"; nel 1942 fu riacquistata dai padri rosminiani e dal 1966 divenne sede del Centro Internazionale di Studi Rosminiani continuando ad esserlo tuttora.
Bibliografia:
Grassi V. - Mannini C., Stresa – Baveno – Isole Borromee, Alberti Libraio Editore, Verbania
Bruschini G., Stresa nella clessidra dei secoli, Alberti Libraio Editore, Verbania  De Vit V., Il lago Maggiore, Alberti Libraio Editore, Verbania.
Altre Fonti:
www.provincia.verbania.it
www.cobianchi.vb.it
www.varesegallery.com
www.regione.piemonte.it  www.rosmini.it

A cura di: Boglioni Daniela