Vie
Temi
Territorio

Cerca:


approfondimento L’inquinamento luminoso

Con la progressiva crescita dell’inquinamento luminoso, dovuto all'incremento dello smog e delle polveri fini, la luce di Sole, pianeti, ed in modo particolare delle stelle, viene indebolita ed alterata e si hanno delle notevoli e

continue diminuzioni della limpidezza delle immagini registrate dall’occhio umano.


Se durante la notte si usano dei fasci di luce che interagiscono, data la loro lunghezza d’onda, con le particelle delle polveri fini e dello smog, allora la riflessione di queste impedisce la visione del cielo retrostante e si ha come risultato un riverbero abbagliante ed un alone di luce biancastra impenetrabile ad altre sorgenti luminose, come  ad esempio quelle provenienti dalle stelle.


 


Per poter osservare le costellazioni è necessario disporre di un cielo abbastanza scuro e privo di sorgenti luminose artificiali.


Purtroppo oggi, in moltissime località, si utilizzano ancora, in modo preponderante, lampade a vapori di mercurio. Questi tipi di lampade generano luce, di colore bianco, che interagisce facilmente con le dimensioni delle particelle delle polveri fini e dello smog, riflettendo in tutte le direzioni la luce che offusca la visione oltre questa cortina di particelle, formando così un alone biancastro di luce impenetrabile e completamente offuscante per altre sorgenti luminose (nel nostro caso per es. la luce degli astri.)


Per ottenere dei risultati, oggi proponibili, bisogna passare quindi ad illuminazione ottenuta con lampade a vapori di sodio ad alta o bassa pressione.

Le lampade al sodio ad alta pressione, più pratiche e meno costose di quelle a bassa pressione, diffondono una luce debolmente giallastra che interferisce molto meno con le particelle inquinanti, in modo da lasciar passare agevolmente le luci provenienti da altre fonti poste al di fuori dell’alone luminoso formato dalle lampade stesse, permettendo così la

visione di altre sorgenti illuminanti.


Queste lampade devono essere collocate in portalampada adeguati che non permettano la diffusione della luce verso l’alto.   


 


Tipi di lampade al sodio ad alta pressione per l`illuminazione di parchi.


Le lampade più adeguate a questo scopo sono quelle di tipo ellissoidale da 60-70 Watt del tipo HSE con vetro opaco bianco, e vengono collocate in portalampade a cappuccio coperto verso l’alto, in modo da impedire ai raggi l’illuminazione in quella direzione. Sono le tipiche lampade City-Light  con involucro lamellare trasparente o opaco.


 


Tipi di lampade al sodio ad alta pressione per illuminazione di incroci e strade.  


Sono di forma cilindrica, da 70-250Watt ed oltre, del tipo HST, collocate in portalampade a raggiera, logicamente coperte verso l’alto e  anche circolarmente tutt’attorno, e sono chiamate Stellar-mini, -midi o -maxi a seconda del diametro del portalampade a raggiera.


Il costo di queste lampade non è elevato. Nei casi in cui si richieda, per ampi spazi, grande luminosità si possono anche utilizzare lampade ad alta pressione di vapori metallo-alogenuri, tipo HIE/HIT, con eccitatori in ceramica che emettono una luce calda e bianca, otticamente non inquinante.  Il costo di queste lampade è ovviamente molto più elevato.


Il bagliore delle luci della pianura Padana limita molto la visione del cielo stellato.Foto Julio Dieguez (Arbedo.

 

Luci a bassa pressione cittadine (Norimberga).L'uso di queste luci attenua l'inquinamento luminoso.Foto Julio Dieguez(Arbedo).

 

Luci a bassa pressione per grandi aree (aeroporto di Salisburgo):attenuano l'inquinamento luminoso permettendo una visione adeguata del cielo notturno.Foto Julio Dieguez (Arbedo.

 
Bibliografia:

1. Roggero R.,Presidente I.U.A.A.(International Union of Amateur Astronomers european section), L’inquinamento luminoso - relazione dal seminario di       Ecosistema Verbano  “Il Cielo ed il Tempo”  del 12-11-03

 Foto Julio Dieguez (Arbedo) CH

1.                                 

 

A cura di: Carlo Ramoni