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Chiesa di Madonna di Campagna (Verbania)

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La chiesa, monumento nazionale, è dedicata a Maria Assunta ma è meglio nota come Madonna di Campagna e risale ai primi decenni del Sedicesimo secolo.
Sul lato Sud-Ovest della chiesa sono presenti due meridiane in pessimo stato di conservazione e una terza è visibile sulla parete Sud-Est del salone dell'oratorio.
Città: Verbania Pallanza (VB)
Via: Viale Azari 113
Periodo ottimale per la visita:Tutto l’anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione
Tempo necessario per la visita:circa 20 minuti .

Particolare dell'interno

 

Particolare dell'interno

 

La chiesa vista da viale Azari

 

Facciata della chiesa

 
Aspetti storici:

La chiesa attuale è stata eretta verso la prima metà del Cinquecento sui resti di un precedente edificio romanico, sorto probabilmente dopo il Mille e dipendente dalla collegiata di Intra. Di questo vecchio edificio oggi rimane solo il campanile. In una pietra posta nell’abside è indicato l’anno nel quale avvenne l’inizio dei lavori, il 1519, ma le pratiche si protrassero per qualche tempo e la consacrazione avvenne nel 1547.Fin dall’inizio della ricostruzione della chiesa gli abitanti di Suna e di Pallanza litigarono perché ciascuna delle due parti rivendicava come propria la chiesa. Nell’anno 1822 il vescovo di Novara, cardinale Morozzo della Rocca, stabilì che la chiesa fosse messa a disposizione dei soli Senesi che avevano una chiesa insufficiente in riva al lago. Dal 1957 la chiesa è diventata una vicaria autonoma.

Descrizione Specifica del luogo:

La chiesa, dedicata a Maria Assunta ma meglio nota come Madonna di Campagna per la sua ubicazione campestre, venne eretta verso la prima metà del Cinquecento sui resti di un precedente edificio romanico (S. Maria de Egro) di cui oggi rimane solo il campanile.

Le altre costruzioni vicine al tempio sono state aggiunte in epoche successive con fini pratici. Tra queste l’edificio separato a Nord che fu prima seminario e poi canonica con antistante cortiletto e la casetta addossata alla parete Sud che fu sacrestia. Fino agli inizi del Ventesimo secolo sul lato Sud c’era anche un piccolo camposanto con una piccola edicola ottagonale oggi trasformata in archivio e piccolo museo.

La facciata a capanna è realizzata con serizzo locale ed ha probabilmente conservato le caratteristiche che doveva avere la preesistente chiesa romanica. Ha un unico portale sormontato da un rosone e due finestre di pietra gialla d’Angera. Il timpano triangolare sopra il portale è retto da due strette lesene a forma di colonna.

Il campanile, risalente all’Undicesimo secolo, è a pianta quadrata ed è decorato da archetti pensili che concludono lunghe svecchiature. La cella campanaria è stata aggiunta successivamente mentre le bifore romaniche risalgono alla prima costruzione.

La cupola del tiburio ha una loggetta a otto facce simmetriche e un doppio ordine di piastrini.

La pianta della chiesa è a croce latina e ci sono tre cappelle absidali e due laterali oltre al vano con funzione di cappella usato come battistero. L’interno è decorato da colonne in serizzo con capitelli rivestiti di stucco oltre che da affreschi del tardo Cinquecento. Tra le immagini merita una nota particolare quella che sta sulla parete di fondo nella cappella a sinistra subito dopo il battistero e che raffigura la Madonna in trono, incoronata e con aureola, che allatta il Bambino già grandicello e vestito. L’immagine si trovava probabilmente su una parete delle chiesa preesistente e venne integrata nella nuova costruzione. Chiamata dai fedeli Madonna dei Miracoli e più tardi Madonna delle Grazie, il dipinto divenne oggetto di pellegrinaggi e di venerazioni. Sempre nell’interno sono di notevole pregio la fonte battesimale e il coro ligneo dietro l’altare maggiore composto da tredici sedili.

Sul lato Sud-Ovest della chiesa sono parzialmente visibili due meridiane di notevole interesse storico ma in pessimo stato di conservazione ed una terza, anche questa in cattivo stato, è presente sulla parete Sud-Est del salone dell'oratorio.

Narrazioni:
“Con l’aiuto della beata Vergine la chiesa della Madonna di Campagna è così frequentata che anche da luoghi lontani vi conviene gran numero di fedeli e vi fa molte offerte per le quali è divenuta una basilica insegne per la sua costruzione e per il culto.”

Novaria seu de Ecclesia NovariensiCarlo Bascapé

Bibliografia:

Banca popolare di Intra, Luoghi sacri, Luoghi d’arte   Andrea Cavalli, La chiesa della Madonna di Campagna a Verbania, estratto dalla rivista Novara n. 3/76.

A cura di: Nadia Del Favero