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I porti di Fondotoce (Verbania)

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Il trasporto fluviale si rivelò fin dall’epoca romana il mezzo più facile ed efficace per trasportare carichi pesanti per lunghi tratti. Per questo nel tratto del fiume Toce che scorre nei pressi delle cave di granito della zona furono realizzati dei porti.  Oggi di questi porti (porto della Pioda e porto nuovo) non esiste più traccia poiché completamente interrati a seguito dello spostamento del corso del Toce. Un breve tragitto da fare a piedi o in bicicletta, percorrendo la pista ciclabile che costeggia il canale che collega il Lago di Mergozzo al Lago Maggiore, permette di capire quale sia stata l’entità di questi spostamenti e intuire l’antica posizione dei porti.
Periodo ottimale per la visita:Tutto l’anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Descrizione
Tempo necessario per la visita:30 minuti .

Mappa in cui si possono notare la posizione attuale del fiume Toce e del canale che collega il Lago di Mergozzo al Lago Maggiore

 

Canale che collega il Lago di Mergozzo al Lago Maggiore

 

Pista ciclabile all’interno del parco di Fondotoce

 
Descrizione Specifica del luogo:
Attraversato il ponte di legno sul canale si segue la pista ciclabile seguendo il lato destro del corso d’acqua. La prima sosta può essere fatta all’altezza della chiesa parrocchiale di Fondotoce. In questa zona scorreva fino alla metà dell’’800 il Toce e qui era stato costruito il porto nuovo di cui, come si può constatare, oggi non rimane più traccia.   Proseguendo fino all’altezza dell’attuale ponte della statale sul canale (in zona Crociera) si giunge fino al sito in cui era stato costruito il più antico ponte della Pioda abbandonato nel 1830 perché completamente interrato. Anche di questo ponte non resta alcuna traccia. Il porto serviva anche da attracco per il traghetto che percorreva il Toce e costituiva un punto di imbarco per il granito prelevato dalle vicine cave e destinato al trasporto per via d’acqua.  Proseguendo sulla ciclabile, ma abbandonando il canale per dirigersi verso il ponte sul Toce, si percorre un tratto di piana creata nei secoli dai deposi del fiume stesso e che permette di apprezzare lo spostamento del letto del fiume Toce nel corso del tempo.
Aspetti storici:
Il trasporto fluviale, già praticato fin da epoca romana, era il modo più efficiente per trasportare materiali pesanti per lunghi tratti. Così anche i blocchi di granito derivanti dall’estrazione in cava o il materiale lavorato venivano caricati su grossi barconi, in grado di trasportare anche 20-30 tonnellate di materiale, trainati da cavalli che si muovevano lungo gli argini del fiume.  Proprio per il trasporto di questo materiale pesante, soprattutto nella parte terminale del Toce, vennero costruiti diversi porti di cui oggi non rimane traccia un po’ per l’evoluzione dei mezzi di trasporto, ma soprattutto per le variazioni del corso del fiume stesso.   Infatti il succedersi di numerosi eventi idrologici di significativa intensità, quali le numerose piene, hanno determinato, nei secoli, le divagazioni della parte terminale del fiume Toce. In particolare, come si può notare dagli schizzi topografici, il Toce ha progressivamente rettificato il suo corso modificando la direzione da nord-est ad est. Dal 1722 al 1791 la foce si era spostata verso il lago di circa 250 m e il fiume aveva raggiunto l’abitato di Fondotoce, mentre la confluenza con il canale emissario del lago di Mergozzo restava sempre ubicata all’altezza della chiesa di S. Giacomo.   Nel 1830 fu necessario costruire un regime a monte dell’abitato di Fondotoce  per contenere le acque dove il fiume piegava a gomito. Piegando sempre più in direzione sud il Toce si era ormai allontanato dalla chiesa di S. Giacomo. E’ del 1830 la caduta in disuso del porto della Pioda (del quale si aveva notizia fin dal 1600) perché completamente interrato.   Subito venne realizzato un nuovo porto poco a valle della chiesa di Fondotoce all’altezza del raccordo con la strada proveniente da Feriolo.  Nel 1868 la zona fu interessata da una piena eccezionale (ricordata in molte lapidi delle città rivierasche) e il livello delle acque sali di circa 6 m sopra il livello medio attuale. Questo evento modificò profondamente la parte terminale del Toce che perse quasi del tutto il tratto a gomito per diventare molto più rettilineo e determinando l’avanzamento in lago della foce. Queste modificazioni si accentuarono nei decenni a seguire fino ad arrivare alla conformazione attuale.
Connessioni con altri temi:
Via dell’acqua.
Bibliografia:
Barbanti  L., Vicende remote e recenti della conca verbanese, Verbanus Alberti/Società dei verbanisti, 1997.
Altre Fonti:
www.parchilagomaggiore.it.

A cura di: Daniela Boglioni