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Cippi e lapidi sui luoghi della Resistenza a Verbania

Molti episodi della guerra di Resitenza si verificarono sulle strade delle frazioni di Verbania.

In questi luoghi semplici lapidi e cippi conservano la memoria dei partigiani e dei cittadini che ne furono protagonisti.

Lapide in memoria del tenente Bernasconi in via De Bonis a Intra

 

Cippo all' inizio del ponte sul San Giovanni dove furono uccisi due partigiani.

 

Lapide a ricordo di Beniamino Cobianchi in Via dei Partigiani a Suna.

 
Descrizione specifica del manufatto:
Gli avvenimenti della Resistenza sono ricordati a Verbania, oltre che dall’area monumentale del Parco della Memoria di Fondotoce, da cippi e lapidi sparsi per tutte le frazioni della città. A Fondotoce, in via 42 martiri, nei pressi della stazione sono ricordati con un monumento Gliglio Bottelli, Romeo Maulini e Ireneo Piolini, lavoratori fucilati il 15 aprile 1945 dalla brigata nera Ravenna. Un altro lavoratore fucilato, Marino Bisi, è ricordato a Fondotoce in piazza Adua con una lapide datata 18 febbraio 1945. A Suna in via 42 martiri, in località Tre ponti, un monumento ricorda altri tre lavoratori fucilati il 25 marzo del 1945; i loro nomi sono: Arturo Bariatti, Giuseppe Neri e Nicola Trovato. Sul lato esterno destro del cimitero di Cavandone una lapide ricorda Beniamino Cobianchi. Questo studente  fu fucilato a soli quindici anni il 5 aprile del 1945. In  memoria di Beniamino un’altra lapide si trova a Suna, in via dei Partigiani 6, dove lo studente risiedeva. Sempre a Suna, al n. 84 di via dei Partigiani, un’altra lapide ricorda che, in uno scontro con un reparto della decima Mas del 10 dicembre 1944, perirono “Sud” e “Toro” ovvero i partigiani Salvatore Grillo e Felice Volpone. A Intra si trovano diverse lapidi ad indicare i luoghi dove avvennero le uccisioni di alcuni partigiani. In corso Mameli, in prossimità del vecchio imbarcadero una lapide ricorda Riccardo Tonolli, “Lillo”, prelevato dall’ospedale di Intra, dove si trovava perchè ferito alle gambe, venne posto a sedere su una panchina del lungolago e fucilato il 4 agosto del 1944. In via De Bonis una lapide ricorda il tenente Luigi Bernasconi della Brigata Cesare Battisti, che morì in un agguato il 21 luglio del 1944 mentre con altri partigiani tentava il recupero di un armamento. Sulla barriera del ponte sul S.Giovanni di corso Mameli una lapide testimonia la morte in combattimento del capitano Nico, al secolo Nicola Lazzarini e del compagno Ugo Armani. Facevano parte della divisione Flaim che il 21 aprile del 1945 attaccò Intra e furono uccisi al posto di blocco situato sul ponte. Sul bivio della strada per Possaccio e Premeno un cippo ricorda la morte del partigiano Mario Negroni avvenuta il 26 agosto del 1944. A Trobaso in via della Repubblica 13, una lapide fa memoria di Francesco Betti, “Franco”, caduto in combattimento il 2 ottobre 1944. Ad Unchio, in via per Cossogno, un cippo indica il luogo dove il 21 gennaio 1945 caddero in combattimento Emidio Angelini e Renzo Calabrese. Ettore e Lupo, questi i nomi di battaglia dei due partigiani, vennero sorpresi, di ritorno da un’azione, da alcuni elementi della decima Mas, per permettere agli altri compagni che li seguivano di fuggire i due non si arresero ma combatterono.  Per il particolare coraggio dimostrato furono successivamente decorati con la medaglia d’argento al valor militare.Nella frazione di Zoverallo, in via per Premeno, un cippo è dedicato al giovane partigiano Silvano Piazzoni ucciso dallo scoppio di un proiettile.
Bibliografia:
Orme di pietra, fascicolo pubblicato per il 40° anniversario della Resistenza dalla Sezione Soci Coop Verbania e dal Comitato per la Resistenza nel Verbano, Verbania 1985.

A cura di: Canzian Marcella