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La paleolimnologia

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Verbania Pallanza: L'Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ISE-CNR, già Istituto Italiano di Idrobiologia "Marco De Marchi"

 

Istituto per loStudio degli Ecosistemi:la darsena ricovero dei natanti per lo studio del lago.

 

Le targhe all'ingresso dell'Istituto.

 
Descrizione Specifica del luogo:
La limnologia, secondo la sua etimologia greca,  è la scienza che studia i laghi. Se a questo nome premettiamo l’aggettivo paleo, diventa evidente che si riferisce a qualcosa del passato. Ma non è semplice  definire il campo di studio della paleolimnologia, nemmeno per gli “addetti ai lavori”.  D. Frey, uno dei fondatori di questa giovane disciplina, nel 1988 ne ha dato la seguente definizione: "l'interpretazione delle condizione limnologiche passate a partire dai cambiamenti nell'ecosistema lacustre e dalle loro probabili cause".
Si tratta di una scienza sintetica e strettamente interdisciplinare.
Detto con parole semplici potrebbe diventare così:i  paleolimnologi fanno dei buchi nei sedimenti dei laghi e prelevano quelle che in termine tecnico vengono definite carote. In seguito, in laboratorio, analizzano queste carote dal punto di vista  geologico, biologico e chimico. In questo modo possono risalire alle condizioni del lago nel momento in cui il sedimento si è depositato. Questi sedimenti non ci dicono solo ciò che è successo nel passato, ma permettono di fare ipotesi anche sul quando: infatti, assumendo che il processo di sedimentazione sia relativamente regolare, si può datare il sedimento e ricostruire la storia del lago.
A Verbania, un gruppo di ricercatori che dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi o che comunque collaborano con questa prestigiosa istituzione, si occupa di paleolimnologia. In particolare il loro campo di ricerca riguarda:
- la suscettività magnetica;
- il contenuto in acqua, sostanza organica e carbonati;

-         le analisi di carbonio, azoto e zolfo, per gas cromatografia, e speciazione del fosforo;

-  la concentrazione totale di carotenoidi e di clorofilla e suoi derivati, per spettrofotometria;

- la concentrazione dei singoli pigmenti algali e batterici per cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC)
e su strato sottile (TLC)

-  lo studio  di resti algali silicei: frustoli di diatomee e cisti e scaglie di crisofite ; - lo studio  di resti di cladoceri, ostracodi e chironomidi .

Altre Fonti:
http://digilander.libero.it/iz1ant/ipaleo.htm Biblioteca Istituto per lo Studio degli Ecosistemi

A cura di: Claudio A. Vicari