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La Centrale di Ramello e la roggia di derivazione sul San Giovanni

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L’impianto idroelettrico denominato “ Ramello 1 “ è posto nella valle del torrente S.Giovanni nell’abitato di Ramello frazione del comune di Cambiasca. La centrale di produzione in questione è del tipo ad acqua fluente, poichè deriva le acque del S.Giovanni a mezzo canale di gronda in galleria, in località Ponte Nivia, e le convoglia alle condotte forzate che alimentano le turbine circa 2 chilometri più a valle.

Periodo ottimale per la visita:Tutto l'anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione

La centrale di Ramello e la diga sul torrente S.Giovanni.

 

La roggia Cobianchi che parte dalla centrale di Ramello, sullo sfondo.

 
Aspetti storici:
L’impianto idroelettrico denominato “ Ramello 1 “ è posto nella valle del torrente S.Giovanni nell’abitato di Ramello frazione del comune di Cambiasca. La centrale di produzione in questione è del tipo ad acqua fluente, in quanto deriva le acque del S.Giovanni a mezzo canale di gronda in galleria, in località Ponte Nivia, e le convoglia alle condotte forzate che alimentano le turbine circa 2 chilometri più a valle.
L’impianto in oggetto fu progettato dall’ing. Alfredo Pariani di Intra nel 1929 sulle rovine di un mulino appartenente ad una non meglio menzionata famiglia Mazza. La realizzazione delle opere, tuttavia,  avvenne solo negli anni che vanno dal 1938 al 1940. L’originale istanza, richiesta dalla ditta Cartiere Prealpine Antonio Sterzi, prevedeva un prelievo totale dal S. Giovanni e dal suo affluente Rio Nivia di circa 1,5 metri cubi al secondo per realizzare una potenza massima di 1600 kW.
 Negli anni successivi, ancor prima dell’inizio lavori, la concessione fu trasferita alla Società Anonima La Fibra Vulcanizzata & Cartiere Prealpine la quale diede inizio alle opere dopo aver ottenuto il decreto di concessione provvisorio nell’Aprile 1938.
La concessione definitiva, ancora in essere oggi giorno, fu rilasciata il 1 Ottobre 1938 dalla Corte dei Conti.
Nei decenni successivi l’impianto rimase in servizio in modo continuativo; l’energia prodotta dai suoi 3 gruppi Francis alimentava una linea in isola privata che forniva energia alla “ zona industriale “ di Possaccio ove sorgeva la Cartiera, prima Antonio Sterzi, poi Fibra Vulcanizzata ed in ultimo Cartiera Tolmezzo Prealpine.
L’impianto di Ramello 1 era, ma lo è anche tuttora, facente parte di un asse produttivo idroelettrico che comprendeva anche l’impianto di Ramello 2 e quello di Possaccio. I tre impianti in questione asservivano ai bisogni energetici della fiorente attività di produzione della carta nell’ area industriale di Possaccio. Non solo, le acque derivate per lo sfruttamento idroelettrico erano rilasciate, ed usate, dopo trattamento, anche per la produzione vera e propria pasta legno e quindi della carta.
Questo connubio rimase tale fino agli inizi degli ottanta quando la Cartiera chiuse definitivamente e gli impianti idroelettrici furono acquistati da privati; in primo luogo la Società Elettrica Radici e successivamente, nel 2001, la Idro 2000 spa, l’attuale proprietaria.
Come accennato prima la centrale di Ramello 1 si compone di 3 distinti gruppi di produzione con turbina Francis. Attualmente sia le turbine sia gli alternatori sono quelli originali del 1938 ma  ovviamente, in questi ultimi anni notevoli sono stati gli interventi tecnici atti a migliorare ed automatizzare la produzione elettrica immessa nella rete nazionale ENEL. Anche i manufatti civili per la derivazione delle acque hanno subito interventi di migliorie e manutenzioni straordinarie. Si pensi, per esempio, che attualmente gli impianti di Ramello 1 , Ramello 2 e Possaccio sono mantenuti in produzione con un personale ridottissimo a confronto dei primi anni di entrata in servizio.
In linea di massima si può però affermare che l’impianto attuale rispecchia ancora quello progettato dall’ing. Pagani nel 1938 che fu, nel ’24, anche il progettista dell’ impianto di Ramello 2. Quest’ ultimo sfrutta i bacini di montagna del S. Giovanni, del Rio Ganna e del Rio Nivia. Originariamente questa centrale, costituita da più di 10 chilometri di canali e condotte forzate,  produceva corrente continua atta ad alimentare la famosa tratta tranviaria che da Intra saliva a Premeno.
Attualmente, invece,  l’impianto ha subito numerose modificazioni ed ora produce, grazie a 2 gruppi Pelton, circa 1000 kW immessi anch’essi in rete ENEL.
In ultimo luogo un accenno all’ impianto di Possaccio. Questa centrale idroelettrica, ora completamente ammodernata e potenziata, sfrutta le acque derivate dal S.Giovanni a Ramello a mezzo di un canale di gronda aperto già denominata agli inizi del secolo scorso Roggia Borromeo.
Le acque del canale, come precedentemente descritto, oltre a produrre energia elettrica erano vitali anche per la produzione della carta e non solo. Infatti una volta sfruttate nel sito di Possaccio venivano canalate in tutta Intra per alimentare opifici, mulini, magli e qualsivoglia altra manifattura, testimonianza della ricca “ Archeologia Industriale “ dell’attuale Verbania.
 
 
Bibliografia:

1)     VB/doc . Verbania Documenti Archivio documentazione della centrale

A cura di: Ramoni Carlo