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Il sentiero degli operai della Cucirini Cantoni Coats di Susello

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Il “Gruppo Escursionisti Val Grande“ è un’associazione che organizza annualmente un’escursione lungo i percorsi di discesa e risalita che gli operai della montagna percorrevano per recarsi al lavoro nelle fabbriche di Verbania.


L’associazione, che è stata fondata da escursionisti di San Bernardino Verbano e Cossogno, paesi del Parco Nazionale della Val Grande, dedica espressamente a quei lavoratori le manifestazioni, provvedendo a redigere una scheda delle fabbriche e delle percorrenze interessate.


Lo Stabilimento sorgeva in località Züst, accanto all’omonima fabbrica meccanica, ma nel territorio del comune di Ghiffa.


I fabbricati esistono ancora poco dopo l’inizio della strada in salita che dalla litoranea porta a Susello. Da questa località una strada, a mezza costa, percorribile in automobile, raggiunge la frazione di Ronco, poco sotto il santuario della SS. Trinità.


La partenza dell’escursione può essere, infatti, fissata, per comodità di percorrenza, dall’ampio piazzale del Santuario, facilmente raggiungibile anche dal lungo lago di Ghiffa.


Si percorre il bosco del Porale camminando su  un comodo  sentiero nella direzione di Caronio (m. 497) contornando il sovrastante monte Cargiago (m. 713). Da Caronio si può raggiungere Albagnano (m. 591) e, successivamente Esio (m. 700), frazione del comune di Premeno, passando per Pian Nava (chiesetta della Madonna della Neve). Da Esio possiamo salire a Pian di Sole, marcato dal Sasso Corbè (m. 1066), luogo di soggiorno estivo e stazione sciistica invernale.


Una strada Cadorna, ora asfaltata, segue una diramazione della valle Intrasca fino a Luera, poco prima di Manegra. Da qui un sentiero ci riporta, in vista del lago, fino a Pollino. Dal suo Belvedere, un ripido sentiero in discesa, percorre il bosco del Porale fino al parcheggio della SS. Trinità. Qui sorge un bellissimo Sacro Monte, meta della devozione delle genti del Verbano.


Il percorso, che tocca i paesi più prossimi allo stabilimento tessile, era utilizzato dai lavoratori per scendere al luogo di lavoro.


Tempo di percorrenza dell’itinerario descritto: quattro/cinque ore.


 


Un imprenditore svizzero, Giovanni Oetiker, deciso ad impiantare in territorio verbanese uno stabilimento di filatura del cotone scelse, alla metà dell’Ottocento, un’area ove già preesistevano “le antiche fabbriche di ferro” di Selasca. Sul lato sinistro del rio Valle Ballona  egli costruì un impianto industriale ove condusse  in proprio l’attività di filatura fino al 1868 quando si associò con l’industriale lombardo Antonio Bianchi. Nel 1872 l’imprenditore svizzero si ritirò dall’attività. La fabbrica occupava 206 operai. Negli anni successivi i Bianchi iniziarono anche la lavorazione della ritorcitura del filo realizzando così uno stabilimento a ciclo completo. Nel 1884 l’azienda entrò a far parte del cotonificio Cantoni di Castellanza. Si  ampliò così propria produzione portando, nei primi anni del Novecento, il complesso degli edifici alla dimensione attuale.


Lo stabilimento assunse infine la denominazione Cucirini Cantoni Coats con l’arrivo di altri soci che apportarono risorse finanziarie tali da mantenere la produzione ad un livello che comportò l’impiego di 210 lavoratori con il contemporaneo miglioramento tecnologico degli impianti.


La crisi del settore tessile, avvenuta nel secondo dopoguerra, portò alla chiusura della fabbrica.


 


Stabilimento Cucirini Cantoni Coats – Ghiffa/Susello: vista generale dello stabilimento.
Foto da: L. Frigerio, Archeologia industriale di Verbania –Alberti Libraio Editore pag. 211

 
Bibliografia:
1.  Bertolo M.     Verbania: Città nuova dalla storia     antica      Alberti Libraio Editore – 1988

2.     Frigerio L.     Archeologia industriale di VerbaniaAlberti Libraio Editore - 1988.

A cura di: Carlo Ramoni