Inverno - La stella Capella vista da Caronio di Ghiffa (bivio per il parco della SS.Trinità)

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La stella Capella o alfa Aur (la capretta) fa parte della costellazione dell’Auriga, il Cocchiere; dopo Vega è la sesta stella più luminosa del cielo (la sua magnitudine visuale apparente è 0,06)


Essa è una stella doppia riconosciuta con lo spettrografo prima e misurata poi anche con l’interferometro; la separazione delle componenti non supera 0”,05, il periodo di rivoluzione è di 104 giorni..

Essa è virtualmente allo zenit alle ore 22 nel corso della prima settimana di gennaio
Periodo ottimale per la visita:Il cielo invernale da dicembre a marzo.
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione
Tasso di difficoltàTuristico

La stella Capella (1).

 


 

Vista dal punto di osservazione che corrisponde all'inizio del sentiero del bosco della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte della Trinità di Ghiffa.

 
Descrizione specifica del manufatto:
Capella, la stella Capra, è di magnitudine 0,06 con uno spettro simile al sole; tuttavia è molto più grande di questo, poiché ad una distanza di 45 anni luce deve avere una luminosità di 160 soli.Il suo movimento nello spazio è simile a quello dell’ammasso delle Iadi, nel Toro, e potrebbe far parte di questo ammasso galattico. L’analisi spettroscopica mostra che Capella consiste in realtà di due stelle che ruotano attorno ad un comune centro di gravità a un centinaio di chilometri di distanza con un periodo di 104 giorni
Aspetti storici:
La brillante Capella rappresenta la spalla sinistra dell’Auriga, il Cocchiere e, per gli antichi Greci, era allo stesso tempo la rappresentazione di Amaltea , la capra che nutrì Zeus bambino.
Connessione ad altri temi:
Le incisioni rupestri sulle alture del Lago Maggiore
Bibliografia:

1. Sanford J., Costellazioni guida all’osservazione del cielo,  Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1991
2. Lamberti C., Osservare il cielo stelle e costellazioni Fabbri Editore, Milano, 1998
3. Foto-Brunier S.,  Il grande atlante delle stelle,Rizzoli-Larousse Editore, 2003

A cura di: Carlo Ramoni