Ecomuseo del Granito di Montorfano

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L’ecomuseo è, nella sua essenza, un museo ecologico, un museo del tempo e dello spazio.
Un museo ecologico perché è finalizzato allo studio e alla conservazione dell’ambiente nei suoi tratti fondativi: naturali e antropici, essendo l’area geografica di riferimento fortemente caratterizzata per la compresenza di elevati valori naturalistici e di contesti ambientali e paesaggistici sedimentati nel corso di secolari trasformazioni da parte dell’uomo.
Un museo del tempo perché nel tempo passato si leggono le spiegazioni del territorio e, nell’orizzonte prossimo venturo si delineano le forma della conservazione e trasformazione.
Un museo dello spazio perché è un museo all’aperto che comprende tutta l’area del Montorfano, con le sue attività, passate e recenti, di coltivazione delle cave di granito (bianco e verde), di uso della pietra per l’architettura del vivere e del lavorare (case, sentieri, terrazzamenti, chiese, cappelle, recinzioni ecc.), sfruttamento dei boschi.
Nello specifico di Montorfano, tempo e spazio, ambiente e natura, l’uomo e le sue attività sono quindi oggetto di progetto ecomuseale con al centro l’attività della cava e, da questa, alla scoperta del territorio.
E’ opportuno sottolineare che si tratta di un progetto in corso di realizzazione da parte del comune di Mergozzo. Un accordo tra le parti ha stabilito che l’Ente Parchi e Riserve Naturali del Lago Maggiore curerà gli aspetti promozionali e gestionali dell’ Ecomuseo.
Periodo ottimale per la visita:A progetto ultimato: Tutto l’anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Descrizione
Tempo necessario per la visita:A progetto ultimato: Da due ore all’intera giornata, in rapporto ai moduli finali compositivi del progetto.

Montorfano di Mergozzo: la cava abbandonata che verrà recuperata nel progetto di Ecomuseo del granito.

 

Macina in granito bianco abbandonata prima dell'ultimazione.

 

Vista del Montorfano con cave.

 
Descrizione Specifica del luogo:
Il Montorfano può essere individuato come unità geoambientale di riferimento della specifica attività di coltivazione del granito Bianco.
Dalle diverse sedimentazioni storiche di tale attività e dalle specificazioni tematiche di progetto si possono individuare all’interno di tale ambito territoriale di riferimento alcuni sotto-ambiti di riferimento:
a) Cava Cuzzi Peretti: è la cava ormai dismessa, individuata quale manufatto di riferimento per gli aspetti documentari ed espositivi dell’ecomuseo
b) Piccolo museo e casa di ristoro: a partire dal recupero di manufatti esistenti è strutturato un punto logistico ed espositivo di accoglienza del pubblico
c) Linee difensive “Cadorna”: tracciano con il loro manufatti in granito i versanti nord occidentali della montagna, segnandone tematicamente l’immagine e le opportunità di frequentazione
d) Le attività umane: si evidenzia il mosaico di opere e trasformazioni dell’uso del suolo complementari alla stessa attività prevalente di cava: sentieri, terrazzamenti, boschi coltivati, castagnicoltura, ecc.
Bibliografia:
Aa.Vv., Ossola di pietra nei secoli, Antiquarium Mergozzo
Società Geologica Italiana, Le Alpi dal Monte Bianco al Lago Maggiore, BE-MA editrice, 1992.

A cura di: Claudio A. Vicari