La Collegiata di San Vittore (Cannobio)

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La settecentesca collegiata di San Vittore a Cannobio rappresenta un luogo centrale nella comunità locale ed ospita al suo interno, oltre alla reliquia legata al miracolo della Pietà, opere di pregio come il cinquecentesco crocefisso e il portale ligneo scolpito posto a fianco dell’altare maggiore.
Periodo ottimale per la visita:Tutto l’anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Descrizione
Tempo necessario per la visita:30 minuti.

L'altare

 

La facciata della Collegiata di San Vittore

 

Il campanile

 
Descrizione specifica del manufatto:

La collegiata è stata edificata in fasi successive sul perimetro di una precedente chiesa romanica. Può essere datata alla metà del settecento anche se la facciata è ottocentesca.

La facciata, in stile neoclassico, è stata disegnata dall’architetto milanese Giacomo Moraglia nel 1825. Le cinque statue che la decorano raffigurano San Vittore, Sant Ambrogio, San Carlo, Davide e Mosè e sono state realizzate da Gaetano Motelli.
All’interno sono conservate opere significative come il crocifisso ligneo del 1500 collocato nella cappella dell'Annunciazione e, nella cappella detta "dei morti”, si possono ammirare due trittici quattrocenteschi di grande pregio provenienti dalla chiesa di S. Gottardo a Carmine Superiore.

Accanto all’altare maggiore, in stile neoclassico, si trova un portale in legno della fine del cinquecento finemente scolpito. Tra le altre, sul portale sono rappresentate la Pietà di Cannobio e il martirio di San Lorenzo.

Il campanile, un poco discosto dalla chiesa, è stato edificato in blocchi squadrati di serizzo tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo. Pregevoli le trifore con colonnine e capitelli. La cuspide fu rifatta all’inizio del XX secolo e in seguito decorata con una cornice di archetti.

Annesso al campanile si trova il Parasi (cioè il palazzo a metà tra latino e dialetto) dove, alla fine del 1200, aveva sede il palazzo della Ragione. Una lapide ricorda la costruzione del palazzo: MCCLXXXXI Comune Canobii habens merum imperium et mistum fecit fieri hoc opus in regimine domini Ugorini de Mandello.
Il porticato ora chiuso da vetrate, era il luogo in cui si svolgeva l’attività di rendere giustizia. In origine costruito in un’unica campata, fu poi diviso in due navate. Al piano superiore si riuniva il consiglio generale del plebato, la stanza si raggiungeva mediante una scala in origine esterna poi sostituita da una scala coperta entro il vano che unisce il Parasi al campanile.

Aspetti storici:
La collegiata fu costruita a partire dal 1730 su una precedente chiesa medievale. Dall’antica cupola fu ricavato un ambiente a cui si accede grazie ad una stretta scala, in cui è tuttora conservato il reliquiario con la Sacra Costa del miracolo (vedi scheda relativa al Santuario della SS Pietà). Il reliquiario viene esposto in chiesa solo in occasione della ricorrenza dei “luminèri” (vedi relativa scheda).
Sulla torre campanaria in origine le campane erano due: una per le celebrazioni religiose e l'altra per le convocazioni civili nonché per le esecuzioni capitali.
La stessa torre è stata utilizzata agli inizi del 1400 dai banditi Mazzarditi, che imperversavano nella zona, come fortilizio e prigione.
Nel porticato a piano terra del Parasi dalla fine del 1200 aveva sede il palazzo della Ragione e qui si svolgeva l’attività di rendere giustizia.
Bibliografia:

Zammaretti A., Il borgo e la pieve di Cannobio, vol. II, 1975, Cerutti ed., Verbania

Zammaretti A., Il borgo e la pieve di Cannobio, vol. III, 1980, San Gaudenzio, Novara

Le Rive Bimestrale di cultura, ambiente, turismo tra Piemonte e Lombardia, N.6 novembre-dicembre 2001, ed Press Grafica

A cura di: Daniela Boglioni