Le fortificazioni del Monte Morissolo

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Il Monte Morissolo (m 1311) costituisce, con il Monte Morissolino, una delle zone più ricche di testimonianze di archeologia militare.



La cuspide del Morissolo, presso Pian Cavallo, sorge a destra della strada provinciale Premeno/Colle. Si innalza sopra il lago in una posizione strategica, dominando la visuale verso il confine svizzero.



Una cresta, facilmente percorribile unisce il Morissolo al monte Morissolino (m 1410), che sorge in posizione arretrata. Lungo la cresta e sulla cima sono visibili resti di postazioni militari.

Periodo ottimale per la visita:tutto l’anno, salvo in presenza di forti nevicate.
Descrizione
Tasso di difficoltàEscursione
Tempo necessario per la visita:30 minuti circa per percorrere la strada sterrata che porta ai piedi del Monte Morissolo.(da Piancavallo)15 minuti per salire alla cima del Morissolo. La cresta del Morissolino si risale in circa 40 minuti.

La strada militare del Morissolo.

 

Il monumento nel piazzale Cadorna a Pian di Sole.

 

Vista sul lago Maggiore dalle gallerie del Morissolo.

 
Descrizione specifica del manufatto:
Il Monte Morissolo è stato dotato di gallerie, camminamenti, depositi scavati nella roccia, che lo avevano trasformato in un vero fortilizio.
La strada militare che lo unisce a Pian Cavallo, ove ora sorge un presidio sanitario, l’Istituto Auxologico, finisce contro l’ingresso di un’ampia caverna che ospitava batterie di cannoni da 149, che sparavano proiettili da 80 Kg con una gittata di 14 Km. Le feritoie puntavano a nord e nord-est per coprire la Val Cannobina e la strada costiera del lago Maggiore. 
Un progetto di restauro della Comunità Montana Alto Verbano, ormai concluso, ha portato all’agibilità di questo interessantissimo manufatto militare costituito da gallerie che si sono ben conservate con feritoie che puntano su un ampio raggio d’azione, dal lago sottostante al confine svizzero verso Locarno.
Nelle parti rocciose si possono rintracciare ancora gli anelli per legare i muli. La parte più interessante è costituita da un osservatorio con quattro finestre raggiungibile con una breve scaletta a partire dal tunnel principale.
Fuori dalla caverna vi sono due ridotte e sulla vetta una piazzola per un cannoncino.
Poco prima dell’ingresso alle gallerie, un sentiero raggiunge la cima del Morissolo, presentando ancora reperti di postazioni militari ai suoi lati.
Sulla cima è organizzata una zona di sosta a cura della Comunità  Montana Alto Verbano.
Tornando  brevemente indietro sul sentiero, si può andare verso Colle, oppure si prende la cresta verso il Morissolino.
Si susseguono vecchie postazioni incavate nel terreno, ora in stato di degrado.
Sulla cima del Morissolino (m 1410) sono visibili quattro piazzole per cannoni da 149, rinforzate da terrazzamenti in pietra a secco, resti di muri e, verso valle, qualche tratto di mulattiera.
Aspetti storici:
Le strade della linea militare furono fatte costruire dal generale Luigi Cadorna, comandante in capo dell’esercito italiano nella prima guerra mondiale e nativo di Pallanza (ora Verbania). Un ampio reticolo di trincee, camminamenti, fortini, gallerie, depositi, ospedaletti, osservatori, postazioni per artiglieria, stallaggi per le salmerie era raggiungibile con strade oggi utilizzate sia per il collegamento automobilistico (nelle zone inferiori del territorio) che per l’escursionismo in quelle superiori. Il lungo anello della “Strada Cadorna” ha inizio a Pian di Sole, sopra Premeno e da qui, con strada ora asfaltata, raggiunge Colle e Trarego.. Questo anello aveva lo scopo di assicurare i collegamenti ed i rifornimenti, al coperto, delle postazioni più avanzate, posizionate in quote più elevate.Il tratto più ardito del percorso parte da Colle e raggiunge, con strada sterrata, l’alpeggio di Archia (ristoro alpino) e Passo Folungo. La strada Cadorna si inerpica ora fino a Pian Vadà, con tornanti ancora ben conservati. Dal Pian Vadà (m. 1836) la strada Cadorna, presenta uno stato di conservazione minore, ma ancora significativo raggiunge la sella tra il Monte Zeda (m. 2156) e il Monte Marona (m  2051) affacciandosi in Val Pogallo. In Val Grande e in Val Pogallo non venne predisposto alcun baluardo, essendo sopravvenuta la fine della guerra. La strada militare, raggiunto il ponte Casletto da Rovegro, venne completata fino a Cicogna nel dopoguerra.Cadorna aveva progettato una rotabile che doveva salire alla Zeda, percorrendo, dopo Cicogna, la Val Pogallo, completando, in tal modo, un’opera di ingegneria militare tra le più audaci e significative delle Alpi.
Connessione ad altri temi:
Itinerari escursionistici.Storia della  prima guerra mondiale.con particolare riferimento alla linea Cadorna.
Bibliografia:
 
1. Viviani A. – Corbella R.

La Linea Cadorna:Val d’Ossola –Lago Maggiore – Val d’Intelvi – Lago di Como – Valtellina

Macchione Editore –  Azzate (VA) – Agosto 2000. 2. Istituto Geografico De Agostini
La Val Grande, l’Alto Verbano e la Valle Intrasca  - Novara 1989.
 
3. L'Alto Verbano ambiente,itinerari,cultura-Comunità Montana Alto Verbano
    editore Tararà-Verbania, 1998

A cura di: Ramoni Carlo