Il Mausoleo Cadorna a Pallanza

Nel periodo fascista, dopo la morte del generale Luigi Cadorna, avvenuta nel 1928, a Pallanza venne realizzato un mausoleo per ospitare la salma del generale e per commemoare i combattenti della prima guerra mondiale.

Il monumento che si trova sul Lungo Lago venne inauguarato nel 1932.
Periodo ottimale per la visita:Tutto l’anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Descrizione
Tempo necessario per la visita:15 minuti.

Il mausoleo visto dal lago.

 

La parte inferiore del monumento contenente il sarcofago del generale Cadorna.

 

Le statue dei militi che ornano il mausoleo.

 
Descrizione Specifica del luogo:
All’inizio del Lungo Lago di Pallanza sorge il Mausoleo del generale Luigi Cadorna. Questo monumento, inaugurato nel 1932 fu voluto dai reduci della prima guerra mondiale. L’autore del mausoleo è l’architetto Marcello Piacentini accademico d’Italia. Il monumento, realizzato in serizzo proveniente dall’alta Val  d’Ossola,  è costituito da una sorta di torre a pianta quadrata, alla cui base della quale  si accede da ogni lato, mediante delle scalinate, alla camera dove in un sacofago in porfido rosso  riposa il corpo del generale Luigi Cadorna. Su ciascun lato del mausoleo sono addosssate dodici statue che rappresentano vari tipi di combattenti italiani: il fante, l’ardito, il mitragliere, il marinaio, l’aviere, il bersagliere, l’alpino, il geniere, lo studente, il contadino e il milite della rivoluzione. Le statue sono opera degli scultori Arturo  Dazzi, Selva e Giovanni Prini. All’interno vi è una scultura rappresentante il Cristo opera di Romanelli. L’edificio fu realizzato dall’impresa Conterio, il materiale lapideo venne fornito dalla ditta dei fratelli Lanfranchi mentre le cancellate che circondano il monumento furono realizzate dall’artigiano Donzelli. Sulle pareti del mausoleo compare un’epigrafe di Carlo Delcroix.
Aspetti storici:
La tumulazione nel mausoleo di Pallanza del corpo del generale Luigi Cadorna avvenne il mattino  di sabato 21 maggio 1932. La salma di Cadorna vi fu trasportata su un fusto di cannone del 17° Artiglieria di Campagna di stanza a Novara.Alla cerimonia partecipò, come rappresentante del re, Amedeo di Savoia duca d’Aosta assieme ai delegati del Governo, del parlamento e del Partito Fascista. Numerosi furono i mutilati di guerra e gli ex combattenti (ottomila secondo le testimonianze dell’epoca), provenienti da ogni parte d’Italia, che presenziarono alla tumulazione. 
Bibliografia:
M. Bertolo, Verbania città nuova dalla storia antica, Novara 1988.A. Veschambre, Viaggi meravigliosi sul Lago Maggiore, vol 1: la costa piemontese, Macchione ed., Verese 2000.

A cura di: Canzian Marcella